Raccolta differenziata: la Sicilia ultima in classifica

Nell’ultimo periodo la Sicilia sta migliorando non solo nella raccolta di tappi di plastica, ma nell’intera raccolta differenziata in generale. Secondo i dati di CONAI, la regione ha aumentato la percentuale del 2%, ma la cosa non basta, perché la regione per il momento è ancora l’ultima tra tutte quelle d’Italia.

La Sicilia è ultima nella raccolta differenziata

A confermare questo dato è stato Fabio Costarella, il responsabile dei piani di sviluppo al Centro-Sud di Conai, il quale ha rilasciato queste dichiarazioni al Quotidiano Sociale:

“Il miglioramento dei risultati della Sicilia è in parte incoraggiante, ma la Regione rimane purtroppo l’ultima in Italia nel campo della raccolta differenziata: con un 47% di differenziata, secondo gli ultimi dati ISPRA, è la sola Regione a differenziare correttamente meno della metà dei suoi rifiuti. Se a questo sommiamo la carenza di impianti per i rifiuti di cui la Sicilia e il Sud in generale continuano a soffrire, è chiaro che ci sono ancora molto lavoro da fare e molte opportunità di sviluppo, anche in vista dei nuovi obiettivi di recupero e riciclo imposti dall’Unione Europea

L’Italia è già leader in Europa nel campo del riciclo degli imballaggi nonostante le forti differenze che separano molte aree del Mezzogiorno da quelle del Nord, che negli anni hanno creato un ciclo industriale per la valorizzazione dei rifiuti. Un risultato complessivo che sicuramente può migliorare, se anche le Regioni del Centro-Sud riusciranno a colmare, almeno in parte, la distanza che le separa da quelle del Settentrione.”

Come prosegue la raccolta differenziata in Italia

Oltre alla Sicilia, Fabio Costella ha speso anche delle parole per quanto riguardante la raccolta differenziata italiana in generale:

“È importante che la raccolta cresca anche in qualità, e che i Comuni arrivino a gestire i servizi di raccolta differenziata in forma aggregata e con un ciclo industriale a valle in grado di dare quel valore aggiunto sociale, economico e ambientale rispetto alla situazione odierna. Il fine ultimo della differenziata, del resto, è il riciclo. E non è sufficiente fare grandi quantitativi di rifiuti differenziati se poi la raccolta è fatta male. Tutti dobbiamo fare la nostra parte, iniziando dal separare i rifiuti di imballaggio con attenzione, ogni giorno, in base alle disposizioni del Comune di residenza.”

A quanto pare c’è ancora molta strada da fare prima che l’Italia riesca a raggiungere il proprio equilibrio ambientale.

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