Nuova scoperta a Pompei: gli antenati facevano la pizza con la frutta

Abbiamo trascorso gli ultimi anni ad opporci con foga alla versione americana della pizza condita con l’ananas per poi scoprire che i nostri antenati erano soliti usare la frutta al posto del pomodoro: è quanto emerge dal ritrovamento di un antico affresco nello scrigno di tesori che è Pompei.

La pizza con la frutta potrebbe essere un’alternativa più fresca ed estiva della tradizionale pizza con il pomodoro, non per pranzo o per cena ma come merenda: le possibilità sono molteplici. Inoltre, se preparata con frutti adatti ai soggetti diabetici, e quindi caratterizzati da un indice glicemico più basso, può essere una valida opzione per un dessert salutare.

Nuova scoperta a Pompei: gli antenati facevano la pizza con la frutta

Nell’antica Roma non c’erano pomodoro e mozzarella, eppure i nostri antenati non rinunciavano alla pizza, o comunque ad una versione tutta loro di quella che oggi chiamiamo pizza: era tonda e veniva condita con frutta e spezie.

L’antenata della pizza è recentemente emersa grazie al ritrovamento di un affresco risalente a circa 2000 anni fa nell’insula 10 della Regio IX degli scavi di Pompei.

Gli archeologi del parco Archeologico di Pompei hanno spiegato che la pietanza raffigurata nell’affresco accanto ad un calice di vino, posata du un vassoio d’argento e dalla forma rotonda e piatta, condita con quelli che sembrano essere frutti, presumibilmente è l’antenata della nostra pizza. Sullo stesso vassoio ci sono inoltre frutta secca, datteri e melograni.

Questo genere di raffigurazioni sono note come xenia e prenderebbero spunto dai «doni ospitali» che si offrivano agli ospiti, rispettando una tradizione dell’antica Grecia.

Il Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano si esprime a proposito del recente ritrovamento e afferma:

Pompei non finisce mai di stupire, è uno scrigno che rivela sempre nuovi tesori. Al di là della questione di merito su cui parleranno gli studiosi, va sottolineato il valore globale di questo sito al quale stiamo dedicando le nostre cure, con la chiusura del Grande Progetto Pompei ma anche con l’avvio di nuove iniziative. La tutela e lo sviluppo del patrimonio, in ossequio all’art. 9 della Costituzione, sono una priorità assoluta.

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