Velletri: Aldo Taddei protesta riguardo il Giardino D’Inverno al Convento Del Carmine

Le piante sono tra gli elementi più amati del pianeta (si pensa infatti alle numerose specie invernali) e la loro presenza è preziosa: la pensa così il dottore Aldo Taddei, il quale ha parlato di numerosi problemi che si stanno riscontrando per quanto riguarda la costruzione del Giardino d’Inverno presente nel Convento Del Carmine.

La protesta di Aldo Taddei sul Giardino d’Inverno

Secondo Aldo Taddei, i lavori che si sono svolti per la costruzione del Giardino D’Inverno hanno affrontato delle avversità troppo grandi, tanto da danneggiare il luogo storico che la struttura rinascimentale rappresenta. L’uomo ha infatti denunciato la cosa attraverso queste parole:

“La ristrutturazione del convento è un progetto questo che sembrava quasi “folle” che tutte le passate Amministrazioni non erano mai riuscite… ma invece si riuscì anche grazie all’Arch. Maurizio Sollami (che ritengo, a mio parere, uno dei migliori dirigenti di settore di Velletri). Terminata con ottimi risultati tale impresa, sorse il problema di come gestire il giardino interno, e a me venne l’idea di mettere insieme alcuni sponsor e prendere la gestione per la manutenzione e l’abbellimento dello stesso. Andò tutto alla perfezione, finché qualcuno dell’Amministrazione non pensò di realizzare una struttura denominata “giardino d’inverno” che doveva sorgere all’interno del colonnato con delle vetrate mobili…

Dopo il diniego delle Belle Arti di Roma, qualcuno pensò in alternativa di costruirlo in un angolo del giardino. Purtroppo, ahimè! stavolta inspiegabilmente le Belle Arti approvano tale progetto, forse voglio pensare che chi doveva decidere quel giorno fosse “distratto” o forse non aveva capito quale ferita veniva inferta al verde e alla storia del luogo. E quello che ancora oggi mi meraviglia è come l’Arch. Sollami sia potuto cadere in tale trappola.

Ma anche dal disegno presentato la struttura non sembrava cosi imponente, o forse più di qualcuno pensava che fosse realizzata in materiale particolare, per essere inserita in tale contesto ameno e storico (almeno in legno!). Ma non fu così… si iniziò a colare quantità di cemento impressionanti, veniva così distrutto tutto quello che era stato realizzato con tanta pazienza da noi, nella cura e nella ricerca delle piante uniche e particolari della storia del nostro territorio, che con il tempo avevamo messo a dimora. Poi dopo qualche mese di lavori, tutto si blocca, perché la ditta appaltatrice, che aveva vinto la gara a ribasso, si ritira dopo aver fatto i suoi conti, lasciando a noi uno scheletro di cemento senza nessuna anima.”

La situazione attuale pone negli organizzatori due quesiti: da un lato c’è chi vorrebbe terminare definitivamente la struttura, dall’altro si pensa di lasciare che siano evitati altri ritocchi al Giardino d’Inverno per paura che ci siano nuovi danni.

 

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