Pediculosi bambini: individuare e riconoscere

Con l’imminente riapertura delle scuole, uno spettro ritorna a tormentare i genitori: la pediculosi. Vediamo come si può prevenire.

Se il tuo bimbo inizia a grattarsi la testa insistentemente e lamenta un prurito intenso, potrebbe essere entrato in contatto con i pidocchi. Questo vale soprattutto se frequenta luoghi dove è a contatto con altri bambini, come scuole, asili nido, centri ricreativi o circoli sportivi. Ma non allarmarti troppo!

La presenza dei pidocchi è un disagio piuttosto diffuso tra i bambini. Ecco come identificare rapidamente la pediculosi e come liberarsi di questi parassiti.

Caratteristiche della pediculosi: cosa sapere

I pidocchi sono parassiti che vivono nei capelli dei bambini, alimentandosi del loro sangue, al quale accedono mordendo il cuoio capelluto. Il tipico prurito che ne deriva è conseguenza di una reazione allergica alla saliva del parassita, che si presenta generalmente qualche settimana dopo il primo morso. Alcune caratteristiche individuali, come la tipologia di capelli o l’odore della pelle, possono rendere alcuni bambini più predisposti ad essere colpiti dai pidocchi.

Per prevenire l’insorgere di questi fastidiosi parassiti, occorre un monitoraggio frequente. Ricorda che i pidocchi possono sopravvivere fino a un mese sul cuoio capelluto, ma non oltre due giorni nell’ambiente.

Nonostante sia difficile individuare un pidocchio adulto, a meno che l’infestazione non sia in stadio avanzato, le uova deposte alla base dei capelli, soprattutto sul collo e dietro le orecchie, sono facilmente visibili ad occhio nudo. Sono biancastre, lunghe circa 1 mm e di forma ovale. Il miglior metodo di prevenzione è controllare regolarmente il cuoio capelluto del bambino, preferibilmente alla luce naturale e con l’ausilio di una lente d’ingrandimento e un pettine a denti stretti.

Azioni da intraprendere in caso di infestazione

Se dovessi trovare pidocchi sulla testa di tuo figlio, utilizza immediatamente un prodotto insetticida specifico per eliminarli, notificando la situazione alla scuola o all’asilo per limitare la diffusione del contagio. Durante il lavaggio, aggiungi dell’aceto all’acqua per facilitare l’eliminazione delle uova.

Inoltre, è consigliabile che anche i fratelli, i familiari e chiunque altro sia stato stretto contatto con il bambino venga sottoposto a trattamento con shampoo antipidocchi. Se il numero delle uova non è elevato, è possibile evitare l’insetticida rimuovendo le uova con un pettine, operazione da ripetere ogni 3 o 4 giorni per almeno due settimane.

Nonostante il pidocchio sia un parassita relativamente innocuo, richiede comunque un’attenzione e un monitoraggio costanti. La migliore strategia per evitare un’infestazione è controllare attentamente i capelli del bambino, reagendo prontamente a qualsiasi indicazione di presenza di uova o parassiti.

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