Divorzio per tradimento: cosa dice la legge?

Il matrimonio rappresenta un vincolo protetto dalle normative vigenti nel nostro Paese. Oltre a costituire il coronamento del sogno di amore di una coppia, infatti, questo legame costituisce una serie di fattispecie e responsabilità per le quali, la sua rescissione in circostanze avverse può arrecare delle conseguenze importanti dal punto di vista pecuniario. Quando l’amore finisce e una relazione arriva al capolinea, certo, è possibile scendere a patti con la realtà e chiedere il divorzio al proprio coniuge, in modo tale da poter sancire un nuovo inizio, possibilmente, in circostanze serene e collaborative.

Purtroppo, però, non sempre è così e, talvolta, il divorzio rappresenta una conseguenza quasi inevitabile a seguito di un tradimento. Ovviamente, dimostrare l’accadimento di una simile fattispecie o, comunque, averne la sicurezza, può essere difficile. Per questa ragione, il coniuge presumibilmente vittima di simili accadimenti, può utilizzare diverse soluzioni per poterli scoprire.

Tra le strategie adottate per raccogliere prove concrete dell’infedeltà del partner vi è il ricorso ad agenzie di investigazione privata o in alcuni casi l’utilizzo di spy software per telefoni cellulari che – come evidenzia Endoacustica Europe, azienda attiva in questo contesto – consentono di monitorare chiamate, messaggi e attività online (social media compresi). Questi strumenti, dunque, possono essere impiegati per ottenere evidenze tangibili di comportamenti che potrebbero costituire una violazione del vincolo coniugale, anche se va tenuto presente che il loro utilizzo deve avvenire nel rispetto della legge e dei diritti fondamentali delle persone coinvolte, evitando di incorrere in azioni illegali o violazioni della privacy.

Come già precedentemente accennato, quando si parla di tradimenti si fa riferimento ad una violazione degli obblighi relativi al vincolo costituito una volta convolate le nozze. È per questo motivo che chi commette il tradimento, in fase di divorzio, non può effettuare richieste come quelle di alimenti, anche in circostanze economiche avverse, perdendo anche i diritti ereditari sull’ex. La materia legislativa relativa a simili circostanze, però, si rivela piuttosto complessa, rendendo necessari i chiarimenti e le nozioni oggetto di questo articolo.

Quali sono le conseguenze del tradimento in caso di divorzio? Ecco cosa serve sapere

La materia giuridica relativa a fattispecie come il tradimento può condurre alla nascita di diversi interrogativi a cui, non molto tempo fa, la Suprema Corte di Cassazione ha tentato di dare risposta, esplicando le nozioni legislative che sussistono nel caso in cui la crisi tra coniugi sia stata innescata proprio da una relazione esulante il tetto coniugale.

In qualsiasi momento, ogni membro della coppia può chiedere al giudice una separazione legale, a patto che si sia in grado di sostenere che il legame di famiglia, quello affettivo o, meglio, la comunione familiare, sia venuta a mancare. Qualora la separazione dovesse derivare da una violazione dei diritti matrimoniali, allora il giudice potrà attribuire al colpevole la responsabilità per la fine del matrimonio.

In questi casi, si parla di addebito, ossia di una conseguenza del tradimento per la quale si possono perdere i diritti al mantenimento e alla quota legittima in caso di successione. Simili vessazioni possono condurre all’applicazione di un modo esclusivo della separazione giudiziale.

Qualora, però, i coniugi si dovessero dimostrare in grado di procedere alla separazione in maniera consensuale, giungendo – dunque – ad un accordo, non si potrà parlare di addebito. La separazione giudiziale, invece, prevede che uno dei due coniugi possa richiedere che la separazione venga addebitata all’altro. Nella fattispecie, infatti, si parla di addebito nel momento in cui si attribuisce ad una delle due parti chiamate in causa, ossia a uno dei due coniugi, la fine del vincolo matrimoniale. In conclusione, il divorzio con addebito costituisce una fattispecie negativa che ricade, in fase di separazione, sul coniuge su cui grava la fine dell’unione matrimoniale.

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