Decreto caro voli: Ryanair, Easyjet e altre dicono NO

Il recente decreto del governo italiano volto a controllare le tariffe aeree ha suscitato forti reazioni fra le compagnie aeree low cost, in particolare Ryanair e EasyJet.

Nelle ultime notizie, Ryanair ha risposto concretamente alle nuove politiche, riducendo le rotte invernali per la Sardegna a seguito dell’introduzione del decreto che impone un limite alle tariffe per i voli che collegano le isole.

Il decreto, approvato dal Consiglio dei ministri il 7 agosto e noto come “decreto Omnibus” o “decreto Asset”, interrompe l’uso di algoritmi che aumentano i prezzi dei voli nazionali da e per le isole durante i periodi di alta domanda. Inoltre, vieta prezzi dei biglietti che siano superiori del 200% alla tariffa media del volo e proibisce la determinazione delle tariffe sulla base della profilazione web dell’utente o del tipo di dispositivo utilizzato.

Tuttavia, Ryanair non è l’unica compagnia ad esprimere preoccupazione. Dopo un incontro con il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, EasyJet ha sollecitato il governo a rivedere la strategia di limitazione delle tariffe. La compagnia britannica ha sostenuto che il decreto avrebbe l’effetto di rendere i voli più costosi, in contrasto con il principio di libertà tariffaria stabilito dalla normativa UE. Anche il presidente di Wizz Air, Robert Carey, ha etichettato il decreto come “illegale” e “profondamente errato”.

L’associazione europea delle compagnie aeree, Airlines for Europe, ha precedentemente chiesto alla Commissione UE di valutare l’impatto del decreto sul mercato del trasporto aereo europeo, libero e deregolato. L’associazione ha sollevato preoccupazioni riguardo ad un possibile effetto domino su altri Paesi e ha chiesto se il decreto non violasse il diritto delle compagnie aeree di competere e stabilire i propri prezzi e servizi.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha difeso le misure, sostenendo che sono pienamente in linea con le direttive europee in materia di tutela dei consumatori. La Commissione europea ha anche chiesto al governo italiano di chiarire le restrizioni sulle tariffe per i voli da e per Sicilia e Sardegna.

Il decreto Omnibus e le pressioni per le modifiche

Il decreto Omnibus potrebbe essere sommerso da una serie di emendamenti durante l’esame da parte delle Commissioni. Oltre alla questione delle tariffe aeree, il decreto include anche la tassazione dei profitti extra delle banche e le misure per aumentare il numero di taxi. Le categorie coinvolte stanno premendo per apportare cambiamenti e il governo ha segnalato la disponibilità ad alcuni correttivi.

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