Crodino: perché si chiama così?

Il nome Crodino deriva da Crodo, la città piemontese in cui nacque la bevanda e dove per decenni è stata prodotta. Dal prossimo anno, tuttavia, la produzione si sposterà altrove.

Crodino: Un Cambiamento Nell’aria

Il noto aperitivo analcolico Crodino non sarà più prodotto nel paese da cui prende il nome, Crodo, un comune di circa 1.400 abitanti in provincia del Verbano-Cusio-Ossola. A causa della scadenza del contratto fra Campari, che possiede il marchio Crodino, e Royal Unibrew, l’azienda danese che gestisce l’impianto di imbottigliamento e produzione di Crodo, dall’anno prossimo quest’ultima interromperà la produzione del Crodino, spostandola nello stabilimento di Campari a Novi Ligure.

La Storia del Crodino

Il Crodino è una bevanda analcolica ottenuta lasciando macerare fino a sei mesi in acqua e zucchero erbe e spezie, il cui elenco esatto è segreto. È frizzante e ha un caratteristico colore arancione chiaro, da cui deriva la definizione di “analcolico biondo”, molto usato come slogan promozionale.

La bevanda nacque nel 1965 proprio a Crodo, inventata dall’enologo cuneese Maurizio Gozzelino, a cui fu commissionata una bevanda analcolica originale dal proprietario della società Terme di Crodo, Piero Ginocchi. La società fino a quel punto produceva analcolici “classici” come chinotto e tamarindo, ma voleva mettere sul mercato un prodotto originale per attirare l’attenzione dei consumatori.

Il Successo del Crodino

In breve tempo il Crodino ottenne una certa fama anche grazie a fortunate pubblicità in televisione con l’attrice francese Brigitte Bardot. La società Terme di Crodo e i suoi marchi vennero ceduti alla compagnia olandese attiva nel settore del bevande Bols Wessanen nel 1983, da cui nel 1995 vennero acquisiti da Campari, una delle maggiori aziende al mondo per la produzione di bevande alcoliche e, prima di cederle quasi tutte nel 2017, analcoliche.

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