Come vendere online i prodotti del proprio negozio fisico

Gli ultimi anni ce lo hanno insegnato come mai prima: chi ha un negozio, deve organizzarsi in modo da differenziare le entrare e da non trovarsi a contare, per il fatturato, unicamente sui clienti che si recano presso il punto vendita sul territorio. Questa oggettiva esigenza ha portato, nel giro di poco tempo, tantissimi imprenditori a decidere di iniziare a vendere sul web i prodotti del proprio negozio fisico.

I numeri dimostrano chiaramente il successo di questa scelta. Nel 2022, infatti, il giro dell’e-commerce in Italia è risultato pari a 48,1 miliardi di euro, il 20% circa in più rispetto al 2021.

Attenzione, però: non bisogna approcciarsi a caso a questa avventura di business. Necessario, infatti, è tenere conto di alcuni accorgimenti. Il principale è la scelta di un nome di dominio efficace dal punto di vista SEO.

Inoltre, quando si passa dalla vendita al dettaglio a quella online è fondamentale curare vari aspetti, dal dotarsi degli articoli per il confezionamento e il riempimento dei pacchi (nel sito ufficiale di Imballaggi 2000, ditta attiva in questo ambito da anni, è possibile visionare i più utilizzati) allo scegliere un servizio di corriere espresso affidabile.

Se pensi che le raccomandazioni da seguire per integrare in maniera intelligente la vendita online al business legato a un punto vendita fisico siano finite qui, ti stai sbagliando! Seguici nelle prossime righe per scoprirne altre.

 

L’importanza del customer care

Chi ha un negozio fisico è perfettamente consapevole dell’importanza di accogliere i clienti in un contesto in cui dominano gentilezza ed empatia, senza dimenticare la capacità di problem solving e quella di negoziazione.

Queste doti sono cruciali anche online. Se si ha intenzione di lanciare un e-commerce associato al proprio punto vendita fisico, è necessario, alla luce di ciò, implementare il customer care. 

Essenziale è sia definire i canali – social, email, assistenza telefonica etc. – sia chiarire gli orari di disponibilità dello staff. Al giorno d’oggi, quando si parla di customer care non si può non prendere in considerazione l’intelligenza artificiale. Il suo ruolo è innegabile e può aiutare in una prima fase a selezionare le richieste dei clienti, ma deve essere affiancata dal lavoro umano.

 

Il budget per l’advertising

Un altro aspetto nodale sul quale lavorare quando si parla di passaggio dalla vendita al dettaglio a quella online riguarda lo stanziamento di un budget per l’advertising. Quando si ha un negozio fisico e si decide di iniziare a vendere online, bisogna mirare non solo alla clientela di prossimità – obiettivo che, in tempo di pandemia con l’impossibilità di uscire di casa, era cruciale – ma a un’utenza nazionale e, possibilmente, internazionale.

Lavorare sui social è imprescindibile a tal proposito e le sponsorizzate sono strumenti senza i quali non si va da nessuna parte in quanto, da diverso tempo ormai, la portata organica dei contenuti è molto bassa.

 

La magia del blog

Nelle righe precedenti abbiamo fatto cenno alla SEO (Search Engine Optimization), step nodale per qualsiasi e-commerce, a prescindere dal suo essere o meno legato a un punto vendita fisico.

Per implementarla, il blog fa la differenza. Questo spazio permette, infatti, di intercettare traffico da parte di utenti potenzialmente interessati a un determinato prodotto o servizio sia consapevolmente, sia in maniera latente (cercano online una soluzione a un problema).

Perché il blog sia efficace, è necessario che i suoi testi siano redatti facendo attenzione a diversi aspetti. Prima di tutto devono essere unici. Copiare quelli dei competitor vuol dire farsi penalizzare dai motori di ricerca. In secondo luogo, devono essere preparati a seguito di un’attenta analisi delle parole chiave digitate dagli utenti sul motore di ricerca.

Da non dimenticare sono ovviamente i contenuti visuali, foto e video, che devono essere di altissima qualità e, nel secondo caso, mostrare, se possibile, il dietro le quinte del business.

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