Assegno Unico addio: niente più soldi alle famiglie, solo semplici buoni

L’Assegno Unico è una misura rivoluzionaria che fino ad oggi ha funzionato bene, ma qualcuno parla già di riforma.

Sappiamo che l’INPS eroga l’Assegno Unico a tutti i nuclei familiari con figli e che questa misura ha sostituito tutte le precedenti in essere, come ad esempio gli assegni familiari in busta paga.

trasformare soldi assegno unico in buoni acquisto
Una proposta vuole eliminare assegno unico ed elargire voucher – Giornalesocial.it

Fa parte di un disegno più ampio, nel senso che ad un certo punto si è compreso che in Italia il sostegno alle famiglie era concepito secondo standard ormai superati e che soprattutto le donne si trovavano in difficoltà a coniugare la vita lavorativa con quella familiare.

Purtroppo alcuni problemi strutturali e culturali non sono stati ancora superati, la natalità è scesa ai minimi storici e non dimentichiamoci che guerre e inflazione hanno impoverito famiglie e imprese. Agire adesso sull’Assegno Unico potrebbe essere deleterio, soprattutto se si va ad analizzare quali siano le proposte.

Assegno Unico mai più? Il denaro potrebbe essere sostituito da meri voucher: la proposta shock

Che l’INPS non stai riuscendo ad affrontare le ingenti uscite lo si sa da tempo, tanto che anche il sistema pensionistico è in grandissima sofferenza. Ma nessuno si immaginerebbe che a essere in pericolo è anche l’Assegno Unico.

assegno unico diventa voucher e non più soldi
I pochi soldi che arrivano alle famiglie potrebbero essere sostituiti da voucher – Giornalesocial.it

La proposta dell’assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli ha suscitato ampie polemiche. Secondo il suo parere, bisognerebbe “Superare gli aiuti monetari e trasformare i sostegni al reddito in voucher per servizi di conciliazione“. In questo modo, sempre secondo Spinelli, si incentiverebbe l’occupazione femminile e anche la natalità.

Insomma, niente più erogazioni mensili in denaro ma voucher da usare probabilmente presso le aziende convenzionate. Una soluzione limitante, e a tratti anche offensiva nei riguardi di tutte quelle madri lavoratrici che, in primis, hanno ancora stipendi più bassi rispetto ai colleghi uomini. E non è tutto, perché se per crescere dei figli servono soldi, allora basterebbe adeguare gli stipendi al costo della vita, cosa che in Italia non si contempla.

Il denaro che entra nelle tasche delle famiglie sarebbe così gestito in libertà, anche a livello – per fare un esempio – di investimenti per dare un futuro ai figli. Invece adesso i genitori attendono i vari bonus, come fossero un’elemosina elargita generosamente. Con i voucher i genitori sarebbero costretti a servirsi di determinati servizi/prodotti invece di poter scegliere liberamente. Senza contare che tecnicamente potrebbe diventare qualcosa di macchinoso, costoso e ancora meno utile.

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