Polemica contro Apple: Huawei aveva già registrato Vision Pro

Il cambio del nome è una pratica abbastanza comune sia nei propri dati anagrafici che in quelli dei social media (come per esempio i cambi di Facebook), ma non si pensava che la cosa potesse essere assunta da Apple in un modo così goffo e drastico, almeno queste sono stati i termini che hanno espresso numerosi analisti dopo l’accoglienza riservata al nuovo dispositivo della celebre compagnia tecnologica.

Il Vision Pro già registrato

Quando Apple ha presentato il suo primo visore della realtà virtuale, l’accoglienza è stata immediatamente positiva grazie alle innumerevoli innovazioni che il dispositivo porterà nel campo della tecnologia, la quale nei prossimi anni potrebbe cambiare i nostri modi di vivere nonostante l’iniziale ed inevitabile costo abnorme (si parla di oltre 3.000 dollari) che però si abbasserà con il tempo.

Tuttavia l’unico elemento che ha generato una sorpresa molto negativa è il nome del dispositivo, il quale è “Vision Pro“. Che cosa ci sarà di così strano? Il problema legato al nome del visore è il fatto che quest’ultimo sia già stato registrato. MyDrivers, un importante sito, ha rilevato infatti che la compagnia Huawei ha già brevettato proprio la definizione “Vision Pro” in Cina. La compagnia ha infatti registrato il marchio nel 2019 ed in seguito lo ha rinnovato qualche anno dopo (precisamente nel 2021). Attraverso l’ultimo rinnovo, Huawei possiederà i diritti fino al 27 Novembre 2031.

Apple contro Huawei per il Vision Pro?

Dal momento che Huawei ha già registrato il marchio, la Apple potrebbe avere una causa legale molto forte che gli impedirebbe di lanciare il dispositivo sul mercato se la sua rivale decidesse di agire. A causa di questa cosa, la soluzioni può essere quella di accordarsi con Huawei, a meno che la Apple non decida di cambiare nome al suo dispositivo. C’è da capire come mai una casa di produzione così importante ed attenta non abbia notato fin dall’inizio questo dettaglio fondamentale. In ogni caso, al momento, Huawei non si è espressa pubblicamente su un tentativo di fare un’azione legale.

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