Chi sottoscrive i Fondi Comuni di Investimento?

Per fare il punto sull’andamento del Mercato dei Fondi Comuni di Investimento ogni anno Assogestioni realizza uno studio per monitorare l’andamento di questa forma di investimento in termini quantitativi e in quelli del profilo degli investitori.

Chi sono gli Investitori e quanto investono

L’indagine di quest’anno si arricchisce di un nuovo elemento non considerabile negli anni precedenti, semplicemente perché non esisteva: i Piani Individuali di Risparmio. Questo strumento di investimento, infatti, è nato con la Legge di Bilancio 2017, quindi soltanto da quest’anno è possibile tirare le somme dell’andamento annuale.

Questo strumento ha registrato un notevole successo, sia perché è accessibile anche da parte di piccoli risparmiatori e sia perché i rendimenti che ne derivano non sono assoggettati a tassazione, purché l’investimento stesso sia mantenuto per un minimo di tre anni. In caso contrario l’investitore è libero di disinvestire ma i rendimenti ottenuti perdono il beneficio e su di essi bisognerà pagare l’aliquota di tassazione ordinaria.

Nel corso del 2017 i Fondi Comuni di Investimento sono stati scelti da 7,2 milioni di connazionali, un trend in crescita se comparato con i dati del 2012 che vedevano solo 5,4 milioni di sottoscrittori. L’incremento è da riferire proprio ai Piani Individuali di Risparmio (PIR) che ha visto 800 mila italiani sottoscriverli.

Quanto è stato investito sui PIR

Si tratta di un dato sorprendente, poiché le stime previsionali si attestavano intorno ai 120 mila sottoscrittori. Il valore complessivo di investimento sui PIR nel 2017 ha toccato gli 11 miliardi di Euro, con una media per sottoscrittore di 13.670 Euro.

Come sempre si tratta della statistica del pollo in quanto la metà dei sottoscrittori ha investito meno di 10 mila Euro mentre l’altra metà ha investito somme decisamente superiori; questo conferma che i PIR sono uno strumento di investimento gradito dai piccoli risparmiatori.

Gli investimenti in Fondi Comuni

Guardando al complessivo dei Fondi Comuni sottoscritti, sempre secondo la ricerca di Assogestioni,  il valore degli investimenti in Fondi Comuni è di 31.442 Euro medi per ciascun investitore ma meno della metà di questi ha investito meno di 14 mila Euro mentre il 10% degli investitori detiene il 50% del Valore complessivo degli investimenti in Fondi comuni di Investimento.

Chi sottoscrive i Fondi Comuni?

Il sottoscrittore medio è un uomo del Nord Italia con un’età media di 59 anni ma si registra un incremento di partecipazione femminile con la percentuale che sale dal 41% del 2002 al 47% nel 2017.

Resta, invece, un dato preoccupante legato all’età dei sottoscrittori: se le persone oltre i 66 anni rappresentano il 40% degli investitori in Fondi Comuni, si deve registrare una flessione notevole degli under 35 che, riferiti agli ultimi 15 anni, sono passati dal 18% all’8%.

Rispetto ai giovani, parimenti si deve registrare un’impennata di investimenti relativi a quegli strumenti che consentono un investimento progressivi a basso valore, come le App che prevedono un versamento pari a 5 Euro a settimana andando a costituire un capitale progressivo che comunque viene investito generando interessi composti che incrementano rapidamente il “gruzzoletto”.

Quali sono i Fondi maggiormente sottoscritti?

Andando ad analizzare quali tipi di Fondi sono maggiormente sottoscritti dagli investitori, vediamo che il 36,4% degli investitori preferisce Fondi flessibili, cioè che consentono una maggiore dinamica di scelta della composizione in corso di investimento, adeguando l’investimento stesso alla dinamica dei Mercati.

Tra i Fondi più gettonati ci sono poi quelli Obbligazionari con il 28,1%, i Fondi Bilanciati con il 10,9% e infine i Fondi Azionari, scelti da soltanto il 6,9% degli investitori; questi ultimi vedono una curva in discesa costante negli ultimi 15 anni mentre la crescita più significativa è da ascrivere ai Fondi Bilanciati che hanno addirittura raddoppiato la loro entità ma questo è da riferire soprattutto all’avvento dei PIR che sono entrati prepotentemente negli strumenti di investimento.

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