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Viaggi e Vacanze

Gole del Verdon in Francia: storia e cosa vedere

Il Verdon è un fiume della Francia le cui acque scorrono nei dipartimenti delle Alpi dell’Alta Provenza, delle Bocche del Rodano e del Varo. Il fiume nasce nelle Alpi Marittime e dopo circa 175 chilometri sfocia nella Durance.

Le Gole del Verdon sono tra le principali attrazioni turistiche della Provenza: create dallo scorrere del fiume Verdon, costituiscono il canyon più grande d’Europa. Trattasi di un vero e proprio paradiso per escursionisti, motociclisti e sportivi in generale, rappresentano altresì una località di grande interesse per moltissimi turisti.

Origini delle Gole del Verdon

La regione della Provenza si trova ad un livello più basso rispetto a quello del mare, per questo motivo durante il periodo triassico l’area era completamente ricoperta d’acqua. Da ciò deriva la particolare composizione delle sue rocce, che sono caratterizzate da vari strati di calcare.

La presenza dei coralli risale invece al periodo giurassico, durante il quale la regione si ritrovò coperta da un mare non molto profondo e caratterizzato da temperature abbastanza elevate.

L’attuale livello della Provenza e la successiva formazione delle Alpi sono da attribuire rispettivamente al periodo cretaceo e al periodo terziario, e da qui presero forma le vallate e le gole.

Riferendoci nello specifico alle gole del Verdon, queste ebbero origine durante la glaciazione del periodo quaternario. In quegli anni i laghi e i fiumi diventarono masse di ghiaccio che modellarono la topografia della regione. Lo scorrere dei fiumi riuscì infine a scavare il letto fluviale.

Storia del turismo alle gole del Verdon

La prima spedizione all’interno del canyon del Verdon è datata 1778 e fu guidata da Blanc Martel, che per primo tracciò la strada che oggi costituisce l’itinerario chiamato appunto “sentier Martel”.

Il percorso in questione è rimasto per lungo tempo pericoloso e malandato.

Le cose iniziarono a cambiare a partire dal 1880, quando il turismo iniziò ad interessare questa zona della Provenza, anche se comunque le strutture ricettive, così come i ristoranti, erano poche e non molto accoglienti. In quegli anni era difficile anche raggiungere le gole, poiché era necessario prendere il treno fino alla stazione di Saint Andrè les Alpes, e proseguire in carrozza.

Dalla fine dell’Ottocento, comunque, le gole del Verdon hanno acquisito crescente popolarità, soprattutto grazie alla descrizione del geografo anarchico Élisée Reclus datata 1879 e alla successiva diffusione delle guide turistiche nel periodo della Belle Epoquè.

Il secolo scorso è stato costellato da numerosi interventi per rendere la regione più accessibile ai turisti, e così alcuni tratti sono diventati navigabili. Gli sforzi furono premiati dai turisti, che accorrevano con sempre maggiore frequenza.

Infine, relativamente di recente le gole del Verdon sono diventate un sito naturale protette: era il 1990.

Cosa vedere alle gole del Verdon

Ad oggi, con i loro 25 chilometri di estensione, le gole del Verdon sono il canyon più grande d’Europa. Il sito naturale è impressionante ed è per questo una destinazione gettonata sia dai turisti che dagli appassionati di sport estremi. Infatti, le pareti delle gole raggiungono i 1500 metri di altezza, e per questo sono una meta molto ambita per gli escursionisti.

Molto suggestivo anche il fiume stesso, che con il colore verde smeraldo si presenta ai turisti come uno spettacolo meraviglioso. Le pareti a strapiombo che costeggiano il fiume contribuiscono a rendere il sito naturale un paradiso per gli occhi.

Il punto forse più suggestivo dell’intero percorso nelle gole del Verdon è ubicato sul Lac de Sainte Croix, in particolare tra Castellane ed il Pont du galetas. Si tratta di un bacino artificiale che si è formato solo negli ultimi decenni in seguito alla costruzione della diga.

Tra le tappe più affascinanti che si incontrano lungo le gole del Verdon vanno menzionale le Cascate di Sillans, con acque cristalline che si gettano in un’oasi naturale. Imperdibile anche la Valle dei Carmelitani, che può essere descritto come un mix tra belvedere e punti balneari. Infine, il piccolo villaggio di Cotignac rappresenta sia un luogo di pellegrinaggio che un’affascinante destinazione turistica.

Elisa Cappanori

Laureata in Comunicazione. Appassionata di cinema, musica, letteratura e curiosa di conoscere sempre cosa sta accadendo nel mondo.

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